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Rassegna Stampa del 22 Maggio, Genoa: ultima tappa a Bologna, poi riflessioni per la prossima stagione

GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA

CORRIERE DELLO SPORT – In vista della sfida tra Bologna e Genoa, il Corriere dello Sport parla di Odgaard ed Erlic che salteranno la gara col Grifone in casa felsinea. Il Dall’Ara sarà tutto esaurito: verrà festeggiata la squadra emiliana per la vittoria in Coppa Italia.

GAZZETTA DELLO SPORT – A due giorni dal venerdì di campionato che decreterà chi vincerà lo scudetto (o, in caso di pareggio dell’Inter a Como e di sconfitta del Napoli, chi se lo giocherà allo spareggio), la Gazzetta dello Sport ricorda che sarà il centenario del Tricolore sulle maglie da gioco. A fare scuola è, come spesso accade, proprio il Genoa, che fu la prima squadra in Italia a posizionarlo sul petto al termine della stagione 1924/1925.

REPUBBLICA – “A Bologna l’ultima di Badelj. Destino incerto per i prestiti. Pinamonti, il guaio è l’ingaggio” titola questa mattina l’edizione genovese di Repubblica, che aggiunge come larga parte delle valutazioni verteranno sull’attaccante. Pinamonti va riscattato dal Sassuolo per 14 milioni e ha, soprattutto, un ingaggio molto pesante che non è in linea con gli equilibri di bilancio del club rossoblù. “Molto dipenderà da alcuni incastri, a partire dalla scelta della Fiorentina di esercitare o meno il riscatto di Gudmundsson, ma anche dalla capacità degli scout genovesi di scovare invece colpi a sorpresa che abbiano però le caratteristiche richieste dal tecnico. Di certo il ruolo dell’attaccante rimane quello più importante con l’obiettivo di trovare un giocatore in grado di raggiungere la doppia cifra” chiosa l’articolo.

SECOLO XIX – Il Secolo XIX questa mattina propone un’intervista esclusiva a Milan Badelj, che lo scorso sabato ha dato l’addio al Genoa prima di tornare con la famiglia a Zagabria. Ancora incerto il suo futuro, tra proseguire o ritirarsi dal calcio ultimando gli ultimi passaggi per diventare ufficialmente allenatore, ruolo nel quale Badelj si vede in futuro. “Quando due o tre anni fa ho iniziato a immaginarmi il momento dei saluti, me lo immaginavo proprio come sabato scorso – spiega Badelj – Volevo uscire così, altro non avrei chiesto. È stato bello, commovente. Quante altre tifoserie ti applaudono anche quando perdi, perché hanno visto che hai dato tutto? A noi è successo diverse volte, mi ricordo un 4-1 con l’Atalanta, furono incredibili. In questi anni c’è stata grande sinergia con la squadra, mi ricordo un po’ di contestazione solo nel gennaio dell’anno della retrocessione. Ma era comprensibile…Se mi spaventa la fine della carriera? Non so cosa cosa aspettarmi. Ogni tanto sento Strootman, che ha smesso ed è sereno, felice. Vedo Criscito, che è rimasto nel club a cui è più legato, ha subito iniziato a fare l’allenatore e si sente realizzato. Voglio restare nel calcio, dietro a una scrivania non mi ci vedo. Continuerò in campo, magari da allenatore. Ma ora la mia priorità è la mia famiglia e la nostra nuova vita a Zagabria. Con il Genoa e Genova sempre nel cuore“.


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