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Rivoluzione azzurra

(Foto shutterstock.com)

La sera di giovedì scorso, dopo la sconfitta con la Spagna e il “mea culpa” di Mancini per aver sbagliato modulo e formazione dando fiducia alla vecchia guardia nel ricordo dell’Europeo 2021 vinto, ha scatenato le solite polemiche tra chi vuol mettere in croce il ct che ha vinto più gare di tutti gli allenatori in 5 anni con la Nazionale Italiana e chi era propenso a cambiarlo.

La gara vinta per 3-2 contro l’Olanda, che vale poco per la bacheca, ha dimostrato che era vero, però non è cambiato solo il numero di modulo per vincere. Vi è stato anche l’innesto di 6 giovani, in particolare nel primo tempo. Nel secondo tempo tanta fatica ma buona difesa che ha salvato da un’altra beffa dopo che il tecnico olandese ha rivoltato la squadra del primo tempo, una Olanda né carne né pesce.

Dimarco a sinistra nella quattro, Buongiorno centrale di difesa, Frattesi a centrocampo, Gnonto a destra, Raspadori a sinistra con Retegui centravanti hanno fatto dimenticare il secondo tempo giocato con la Spagna giovedì sera. Anche Toloi, Acerbi e Cristante sono apparsi in linea con i giovani, sotto tono Verratti.

Mancini dopo le due gare di Nations League, se sceglierà e resterà al comando degli Azzurri, dovrà prepararsi e organizzarsi molto bene per affrontare a settembre, altro mese critico del calcio italiano in Europa, alter due gare di qualificazione all’Europeo 2024.

La vittoria agli Europei aveva illuso non solo Mancini. È irripetibile per tanti versi, una magia di Mancini. Le gare dopo l’Europeo hanno fatto vedere che l’impasse tecnica e filosofica dei calciatori europei azzurri non era cambiata per colpa di presunzione e ignoranza. Sono arrivati per cinque volte in fondo a giocarsi ad una manifestazione e per cinque volte hanno perso, malasorte, ma Sacchi afferma “che potrebbe non essere vero mancando di iniziative, subendo le gare E cercando solo la ripartenza giusta, senza un chiaro progetto di gioco quasi snobbando le idee del ct ognuno per la sua strada“.

Finita la stagione azzurra, deve essere per forza l’occasione giusta per fare  la rivoluzione da parte di Mancini. Quella rivoluzione tanto pensata salutando con perenne gratitudine gli eroi di Wembley 2021, che contro la Spagna hanno mostrato la corda in tutte le parti del campo: difesa, centrocampo, attacco. Lavoro di recupero per Donnarumma che a Parigi ha vissuto più ombre che luci, poi concentrarsi sul recupero di Chiesa e su quello di Zaniolo.

Primo appuntamento con il futuro sarà davanti al televisore. Mancini può darsi anche presente durante il Mondiale Under 21 in campo da dopodomani.

Per il ct azzurro è importante fare presto: la Nazionale può essere smontata e ricostruita in parecchi modi e affidandosi a diverse qualità inserendo sangue nuovo e meglio gioventù. Tutto ciò potrebbe far tornare a Mancini la voglia non solo di creare ma anche di divertirsi.

Oltre la Nazionale, il pallone italiano che non rotola fatica a decollare e ha un altro nodo da risolvere, quello dei diritti tv. Non salgono, anzi diminuiscono viste le offerte di Sky, DAZN  e Mediaset. RAI e Amazon non hanno partecipato.

Si ha l’impressione che i tre colossi dell’informazione calcistica si siano messi d’accordo per vedere il progetto del canale della Lega Serie A, pronti a farsi pagare profumatamente  l’utilizzo dei canali sia digitali che terrestri.

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