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Verso Reggina-Genoa, a tu per tu col doppio ex Gleison dos Santos

Cresciuto in Brasile ed ex giocatore anche del Vasco da Gama, tra 2007 e 2012 avrebbe giocato sia con la maglia del Genoa in Serie A (17 presenze) sia con quella della Reggina (38 presenze). In qualità di doppio ex della sfida di lunedì sera al Granillo abbiamo raggiunto telefonicamente Gleison Pinto dos Santos, ex difensore classe 1981, oggi intermediario di mercato tra Brasile e Italia. Ci ha raccontato che partita si attende, senza però esulare da un primo ricordo della sua esperienza al Grifone.

Intanto voglio ringraziarvi per avermi dato la possibilità di condividere questo momento con voi spiega Gleison dos Santos – Al Genoa è stata veramente un’esperienza unica nella mia vita. Ho sentito il preso della maglia e del tifo del Genoa, che tutt’ora è una società dove i giocatori sentono subito appena arrivati cosa significhi giocare con quella maglia. Con Gasperini abbiamo vissuto bei momenti: avevamo una squadra con altri brasiliani e argentini. C’eravamo io, Rubinho, Danilo, Fabiano. Ho vissuto un momento unico in questa mia parentesi a Genoa. Sono sicuro che questa nuova proprietà, in questa nuova fase, si cercherà di portare le migliori giovani promesse in un club che merita di essere in Serie A per dare tante soddisfazioni ai propri tifosi”. 

Che Reggina-Genoa ti aspetti?

“Dopo una retrocessione, è sempre difficile ricostruire. Si ragiona partita per partita, ma il Genoa ha un grande entusiasmo dopo aver cambiato proprietà. La Reggina ha avuto a sua volta cambi importanti a livello societario e sul campo sta dimostrando di poter stare lì, di poter lottare per la promozione in Serie A. Sarà una gara ricca di emozioni perché la Reggina sta andando forte con un allenatore molto bravo”.

Che ricordo particolare hai del Genoa?

“La cosa più bella, che mi lasciò sbalordito, che subito al mio arrivo al Genoa, al primo allenamento, c’era una gran folla. Quel contesto non lo avevo mai riscontrato, neanche in Brasile quando iniziai al Vasco da Gama. Poi avevamo un allenatore in gamba come Gasperini, che si faceva sentire. Vedere tutta quella gente mi colpì, come mi ha colpito in generale la tifoseria del Genoa. L’avevo intuito già l’anno precedente quando giocammo la finale col Monza cosa mi avrebbe atteso come tifoseria e ambiente. Quell’anno (2007/2008) avevamo una rosa molto forte: Borriello, Figueroa, Ivan che tutt’or allena, Milanetto, Criscito, Bovo, Rubinho, Fabiano, Marco Rossi. Era una bellissima squadra con la quale facemmo una stagione eccezionale. 

Il Granillo può fare la differenza?

“Sono stato tre anni alla Reggina, che ha a sua volta un grande tifo. La città ci tiene e ha un pubblico importante. In questo momento la società sta vivendo un momento in cui sta andando a tutto vapore. Giocare col Genoa fa scaldare ulteriormente la piazza, che ha vissuto 22 anni in Serie A e ha una stoia bellissima. Sarà una gara difficilissima: lì il discorso di affrontare il tifo del Granillo viene addirittura prima della partita”.


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