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Occhi sull’Atalanta: l’analisi di Mario Ponti e le ultime di formazione

Foto TanoPress

Una trasferta quasi proibitiva attende oggi il Genoa in casa dell’Atalanta, squadra attualmente più in forma nel campionato italiano. Non si giocherà a Bergamo, ma a Reggio Emilia causa il rifacimento dello stadio bergamasco. È un’Atalanta in condizioni psicofisiche eccellenti e che attende con trepidazione e fiducia la finale di Coppa Italia mercoledì prossimo a Roma. Se per il Genoa i punti in palio sono di vitale importanza per la salvezza, lo stesso discorso vale per i nerazzurri impegnati nella rincorsa per un posto in Champions League.

Uno sguardo d’insieme sull’Atalanta.

L’Atalanta è guidata da Gianpiero Gasperini, nostro amatissimo ex. Io, come ripetuto più volte in passato, lo considero un allenatore top anche a livello europeo. La Dea scende in campo con il 3-4-3, che spesso diventa un 3-4-2-1 o 3-4-1-2, ma quello che maggiormente conta è l’equilibrio tra i reparti e tra i singoli giocatori. Gli orobici cercano sempre l’uno contro uno in ogni zona del campo e praticano il pressing offensivo in maniera costante, ma la cosa che colpisce maggiormente è il ritmo che tengono per quasi la totalità della partite. Nella partita odierna Gasperini dovrà fare a meno di Masiello, Mancini e Gomez,  che è il giocatore più importante e con più fantasia degli orobici. Difficilmente l’Atalanta si affida al lancio lungo e quando succede, cercano Zapata che copre il pallone e aiuta la salita di tutta la squadra. I nerazzurri fraseggiano molto sul corto per trovare l’imbucata sulle corsie esterne. Senza Gomez perderanno in qualità, ma sopperiranno in altro modo.

L’analisi reparto per reparto. Cominciamo dalla difesa.

Il portiere Gollini, stazza fisica imponente, ma ugualmente dotato di reattività e riflessi, pronto e forte nelle uscite alte, deve migliorare nel gioco coi piedi. È diventato titolare a campionato in corso subentrando all’albanese Berisha autore di qualche incertezza. I tre difensori centrali di oggi saranno Castagne, Djimsiti e Palomino, reparto mai schierato ad oggi. Ne consegue che certi meccanismi non saranno perfetti, vedi scalate e diagonali. Il Genoa dovrà approfittarne. Castagne sarà il marcatore di destra: è un giocatore di fascia, ottima gamba e tecnica apprezzabile, va verificato come difensore puro. Djimsiti è il centrale: di nazionalità svizzera, ma naturalizzato albanese, forte di testa, è molto attento nel guidare il pacchetto difensivo e ha buone qualità tecniche. Palomino completa il reparto: anche lui ha stazza fisica importante, ed è forte di testa e nei contrasti. Comunque tutti e tre i difensori, una volta rubata palla, hanno il dovere di proporsi in avanti.

Il centrocampo.

I quattro centrocampisti sono Hateboer, De Roon, Freuler e Gosens. I due esterni Hateboer e Gosens hanno caratteristiche similari, ottima corsa e capacità di inserimento, soprattutto se lanciati in profondità. Grande qualità dell’Atalanta è sviluppare l’azione da una parte ed arrivare alla conclusione dall’altra. I due mediani sono l’olandese De Roon e l’elvetico Freuler, entrambi giocatori di sostanza e rendimento elevato. Freuler è più ragionatore e De Roon più portato al pressing, per cui si completano a vicenda, e questo è certamente uno dei segreti della favolosa stagione neroazzurra.

Infine l’attacco. 

Pasalic, che sostituisce Gomez anche se con caratteristiche diverse, è arrivato quest’anno dal Chelsea e dopo un periodo di ambientamento ha disputato buone partite e segnato gol importanti. Non è rapidissimo, ha idee e buone qualità tecniche, si inserisce pericolosamente negli spazi liberati da Zapata, la punta centrale. Il centravanti colombiano ha fisico mostruoso, forza e tecnica, è molto bravo nella difesa della palla e nel far salire la squadra. Ilicic è l’altro giocatore offensivo, mancino sontuoso ha dribbling e capacità di tiro non comuni: è stato il valore aggiunto degli uomini di Gasperini.

Come si comportano sulle palle inattive.

In fase difensiva, su quelle a sfavore, si dispongono a zona e sono molto attenti agli ordini che vengono dalla panchina. Gollini fa valere la sua fisicità nelle eventuali uscite. In fase offensiva Djimsiti e Palomino vanno a saltare e l’albanese è sovente decisivo. Il reparto dei saltatori è formato anche da Zapata, De Roon, Hateboer e Freuler. I corner e le punizioni laterali sono calciati da Ilicic oppure gli atalantini giocano sul corto per trovare spazio dalla parte opposta. Dal limite dell’area, Ilicic, con il suo sinistro, è un pericolo pubblico, come De Roon e Freuler.

In conclusione?

Partita difficilissima, ma compiere un’impresa con la squadra bergamasca vorrebbe dire salvezza quasi conquistata e quale stimolo migliore di questo può esserci?

P.S.: Mi piacerebbe sapere se gli autori dello striscione “Belin, come gioca bene l Atalanta” di domenica scorsa, sono gli stessi degli striscioni “Gasperini più nomi che punti”  e ” Preziosi comanda, Brenzini domanda, Gasperini infanga”. Mi piacerebbe avere una risposta.


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