Site icon Buon Calcio a Tutti

Genoa 3-1 Atalanta, Piatek e Lazovic fanno volare il Grifone. Radu para un rigore

Genoa-Atalanta è arrivata alla sua 44esima disputa e quest’anno regala una serie di numeri particolari. Sarà infatti la 100esima presenza di Miguel Veloso in rossoblu nell’arco di tre parentesi differenti, mentre Gasperini, grande ex della gara, festeggerà le 350 panchine in Serie A (232 col Genoa nel massimo campionato, ndr). Attenzione anche alle gare a punti di Mister Prandelli, ferme a quota 229.

Venendo alle cose di campo, il Ferraris oggi inaugurerà una settimana intensa sul fronte campionato. Dopo la sfida contro l’Atalanta si farà visita al Cagliari e poi, il 29 dicembre, si accoglierà in Liguria la Fiorentina. Rossoblu a secco di vittorie dal 30 settembre scorso, mentre l’Atalanta ha messo il piede sull’acceleratore trainata da Duvan Zapata e si dice pronta ad insidiare le posizioni di vertice della classifica.

Due curiosità: anzitutto il Genoa giocherà oggi con la maglia celebrativa per i 125 anni, ovvero sia con numeri dorati, scudetto bordato d’oro e maglia a quarti rosso e blu. In secondo luogo, lo Stadio Ferraris promette di protestare durante l’inno della Lega contro le ultime vicende arbitrali che hanno minato il percorso del Genoa contro Torino, Spal e Roma. Attenzione anche al dato che inquadra il Genoa come la squadra ad aver segnato di più nei primi tempi, senza mai mancare l’appuntamento col gol in casa, e l’Atalanta come la formazione ad aver sempre concesso almeno una rete in trasferta.

https://twitter.com/GenoaCFC/status/1076446177816702977


NOTIZIARIO

Sono 19841 i tifosi rossoblu presenti al Ferraris tra abbonati e paganti (1837), mentre 613 i tifosi bergamaschi che si ritroveranno nel settore ospiti. Il terreno di gioco appare in buone condizioni, eccezion fatta per la zona centrale dove in molti tratti l’erba si inscurisce. Sembra invece migliorata la situazione sulle corsie laterali. In tribuna presenziano Lapadula, Gunter e Chicco Evani, componente dello staff della Nazionale italiana allenata da Roberto Mancini. Presente anche Paola Preziosi coi figli.

Temperatura non certo da primo inverno, visti i 17 gradi che insistono sul quartiere di Marassi. Tempo variabile, con nuvole grigie che si alternano a squarci di cielo sereno. “Ultrà Genoa Cfc 1893” lo striscione che ricopre la Gradinata Nord. Uno dei settori dello stadio dove è stata annunciata protesta nei confronti della classe arbitrale e della Lega Calcio.

Arbitra Doveri di Roma 1, assistito dai guardalinee Passeri e Meli. Quarto uomo Fabbri, al Var Orsato. All’AVAR Liberti. Da segnalare, come mostra il seguente video, come la terna arbitrale in occasione del riscaldamento sia stata pesantemente fischiata dalla Gradinata Nord e da tutti gli altri settori dello stadio. A poco è servito spostarsi nell’effettuare il riscaldamento perché al Ferraris monta la protesta e sembra aver attecchito. 

PRIMO TEMPO

Squadre in campo: Genoa in tenuta celebrativa per i 125 anni che attaccherà subito sotto al Nord, che intona cori contro Lega e classe arbitrale. Gasperini e Prandelli già in piedi sulle rispettive panchine. 

Partita la gara del Ferraris. Genoa che, compatto, cerca di chiudere tutti gli spazi all’Atalanta e spinge sugli esterni. Al 2′ di gioco Romero riceve il primo cartellino giallo della gara per un’entrata su De Roon, che sarà costretto ad abbandonare il campo per infortunio. Si prepara Pessina, che rileva il centrocampista olandese al 4′ di gioco.

Il clima è già rovente perché al quarto Romulo lamenta una sbracciata di Gosens, ma per Doveri non c’è nulla. L’Atalanta, che sta ancora prendendo le misure all’avversario, subisce al 7′ di gioco la prima, pericolosa offensiva rossoblu con Lazovic che sfonda a sinistra su Hateboer. Berisha anticiperà Piatek nell’occasione, ma non fallosamente, e il gioco riprenderà con Kouame pescato in fuorigioco su suggerimento di Romulo.

Un buon Genoa in questi primi 10′ di partita. Un Genoa che cerca la battaglia e non si abbassa mai troppo per concedere spazio all’Atalanta, che ricerca spesso l’appoggio di Zapata per fare salire la squadra. L’errore che si può fare è proprio quello di abbassarsi troppo e lasciare troppa libertà di manovra agli orobici.

All’undicesimo di gioco ammonito Palomino, che nel cercare di chiudere su Piatek sbaglia il controllo e atterra l’avversario. Doveri estrae il giallo. La punizione che ne scaturisce è dai 35 metri e la batterà Veloso. Traiettoria prolungata dalla difesa bergamasca in angolo, il secondo per il Genoa.

Al 13esimo Kouame spreca da centro area un’occasione ghiotta su assist di Piatek, che aveva in pallonetto eluso il fuorigioco e messo davanti a Berisha l’attaccante ivoriano. Passato un quarto d’ora di partita, risultato sempre in equilibrio.

Al 16esimo punizione dalla sinistra, pochi metri in avanti rispetto alla bandierina dell’angolo, a favore del Genoa. Atterrato con una spinta Kouame. Sul pallone va Bessa col destro, che però la spedisce sul fondo dall’altra parte del campo.

Al 19esimo primo intervento di Radu a deviare in angolo una punizione sporca battuta da Ilicic. Atalanta che dopo la battuta del corner insisterà nella metà campo rossoblu, conquistando al 20esimo un’altra insidiosa punizione all’altezza del vertice destro dell’area di rigore. Libera dal pericolo Kouame, prima di testa e poi di sinistro. Genoa che rifiata, facendo suo il terzo angolo al minuto 22′ e il quarto due minuti più tardi, proprio mentre De Roon abbandona il campo in barella applaudito dal Ferraris. I piazzati non sortiscono per adesso alcun pericolo alla difesa bergamasca, che fa valere la propria fisicità.

Vicini alla mezz’ora del primo tempo, i due allenatori si fanno sentire, non contenti di alcuni aspetti del gioco delle due squadre. Partita combattuta, spesso buttata sul fisico, ma poche le occasioni create sino ad ora. Il Genoa ci prova soprattutto sugli esterni, recapitando palloni in area di rigore, ma più che altro regnano l’imprecisione sui traversoni e le buone chiusure della difesa bergamasca. Alla mezz’ora, su un cambio di fronte dell’Atalanta, Veloso non tiene in velocità Ilicic ed è Biraschi a mettere una pezza su Gosens, spedendo in angolo.

Al 32esimo di gioco il VAR interviene per un tocco di mano di Romero in area su colpo di testa di Zapata. La panchina del Genoa insorge, ma alla concessione del rigore da parte di Orsato e della cabina VAR è confermata. Dal dischetto si presenta Ilicic col mancino: Radu para il rigore calciato dai bergamaschi e la gara rimane in parità. Il Ferraris è una bolgia. Vengono allontanati due membri dello staff bergamasco, tra cui l’ex calciatore nerazzurro Raimondi.

Al 39esimo di gioco c’è un intervento di Veloso su Freuler che Doveri punisce assegnando punizione dai quaranta metri agli uomini di Gasperini. La difesa rossoblu concede solamente calcio d’angolo sul cui sviluppo Pessina calcia di sinistro ben alto sulla traversa. Più insidiosa cinque minuti più tardi, all’annuncio del recupero (3 minuti), la formazione ospite che manda Freuler in area, lo porta a crossare in area trovando Gomez di testa e il palo successivamente. Al primo di recupero altra revisione al VAR per un tocco di mano di Criscito sul pallone che tornava in campo dopo aver sbattuto sul palo. Doveri va a rivedere la dinamica e non assegna un secondo calcio di rigore. Orsato aveva nuovamente chiesto di rivedere la situazione.

Il Genoa chiuderà in avanti con un ultimo corner dalla destra: Piatek colpisce di testa, Berisha fa il miracolo e spedisce in angolo. L’ultimo, dal quale il Genoa passa portando in vantaggio la formazione rossoblu. Tredicesima rete in Serie A per Piatek: come Trevisan nel 1942/43. Anche se rimane il dubbio che la Lega possa attribuire la rete a Toloi, tramutandola quindi in autogol. 


SECONDO TEMPO

Nel secondo tempo, Prandelli sostituisce Veloso per fare posto a Rolon. Gasperini, che ha già speso un cambio a inizio gara, ridisegna la squadra col 3-4-3 e Gomez più largo sulla sinistra. Partita che ricomincia col Genoa che attaccherà da sinistra verso destra. L’Atalanta spinge sotto la Nord, dove al 47esimo ha subito una grande chance con Zapata, che intercetta un disimpegno maldestro di Criscito in cooperazione con Radu su crosso dalla sinistra di Gomez. Pallone che fortunatamente termina alto.

Al 48esimo ci prova Piatek col destro da fuori area, ma la conclusione termina fuori. Al 53esimo calcio di rigore per l’Atalanta a causa dell’atterramento di Freuler da parte di Criscito. Rigore netto, capitano rossoblu ammonito dall’arbitro Doveri. Dagli undici metri si presenta Zapata, che batte alla sua destra Radu malgrado il portiere rossoblu avesse intuito la traiettoria. La partita torna sui binari della parità e diventa più fallosa, spezzettata, con molti calci piazzati e il riscaldamento degli uomini in panchina che si intensifica. Emiliano Rigoni, ad esempio, al 62esimo è pronto a fare il suo ingresso in campo: ad uscire è il Papu Gomez.

Al 66′ Genoa nuovamente in vantaggio con Darko Lazovic che si toglie qualche sassolino nelle scarpe rispetto al gol annullatogli all’Olimpico domenica scorsa. Il laterale serbo salta Hateboer, servito da Romulo, e scarica un potentissimo destro che Berisha non può intercettare. L’azione parte da un disimpegno sbagliato di Gosens, preda delle ire di Gasperini per non aver rilanciato lungo, e da una galoppata di Kouamè in slalom per servire Hiljemark, che in verticale avrebbe permesso a Romulo di andare sul fondo e fornire l’assist a Lazovic. Genoa avanti. 

Al 70esimo il Genoa è dalla bandierina, ma gestisce male il pallone e ne scaturisce una ripartenza che Rolon blocca con una trattenuta. Viene ammonito dall’arbitro Doveri. Pochi secondi dopo Prandelli richiama Kouame e lascia venti minuti di partita a Sandro. Gasperini risponde al 73esimo togliendo Zapata e inserendo Barrow.

Il Genoa si schiera con una formazione più coperta, con Bessa che supporta Piatek nella fase offensiva e una cerniera di centrocampo composta da Hiljemark, Sandro e Rolon. Lazovic e Romulo esterni che devono fare entrambe le fasi di gioco. Al 74esimo grande occasione proprio per Bessa, che più avanzato viene dimenticato dalla difesa bergamasca e servito da Hiljemark scarica un potente destro verso la porta difesa da Berisha. L’estremo difensore avversario devia in angolo.

All’80esimo Genoa sempre in vantaggio e capace di essere più pericoloso dell’Atalanta. Gli orobici, proprio a dieci dal termine, hanno l’occasione dalla bandierina dall’out di sinistra. Battuta che non sortisce effetti e che innesca il contropiede del Grifone: Piatek atterrato da Palomino lo costringe alla seconda ammonizione e quindi all’espulsione. Atalanta in dieci dall’81esimo. All’83esimo Piatek sbaglia un gol clamoroso da posizione centrale dopo essere stato servito da Rolon, che aveva rubato palla a centrocampo su Hateboer. Poteva essere la rete del 3-1.

All’85esimo altra enorme occasione per la formazione rossoblu che sfonda ancora nella metà campo bergamasca, questa volta con Pedro Pereira appena entrato, che accelera e viene murato da Toloi al momento di ribadire in area di rigore dove tutto solo si trovava Hiljemark. All’89esimo Piatek la chiude con una rete da cineteca su assist di Bessa: i tre minuti di recupero sono solamente un pro forma. Piatek sarebbe a 14 gol, ma la Lega, forse per concedere a Cristiano Ronaldo la passerella della classifica cannonieri, renderà la prima rete un autogol di Toloi. Toloi che, al 93esimo, verrà espulso per fallo da ultimo uomo su Bessa. Sarà punizione dal limite per il Genoa, poi sarà triplice fischio.

Il Genoa torna alla vittoria dopo quasi tre mesi e lo fa in grande stile, battendo un’Atalanta mai padrona dl gioco e snobbando Lega e VAR, che ancora una vola avevano provato a mettersi di traverso sulla strada del Grifone. Risultato importante alla luce delle sconfitte di Empoli e Cagliari, prossima avversaria. Piatek come Trevisan: mai nessuno come loro nell’aver segnato 13 gol alla diciassettesima giornata. Inspiegabile la decisione di non assegnare anche il primo gol, che avrebbe reso il Pistolero l’unico nella storia del Genoa. Cambia poco: grande Genoa in un Ferraris che nelle difficoltà si unisce e schiera a testuggine per andare a riprendersi tre punti. Adesso testa a Cagliari: per Prandelli la gara numero 230 a punti da allenatore in Serie A. 

 

Exit mobile version