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Genoa 2-4 Juventus, tripletta di Dybala. Genoa convincente, ma non basta

Due mesi e mezzo di “astinenza”, ma finalmente il Genoa torna oggi a giocare una sfida di Serie A nel proprio stadio e di fronte al proprio pubblico. Mancano ormai pochissimi minuti al fischio d’inizio di Genoa-Juventus, partita che durante la settimana abbiamo provato a raccontarvi tra statistiche e interviste. Adesso però dovrà parlare il campo: seguite la diretta con #buoncalcioatutti.

NOTIZIARIO

Parterre de roi in tribuna, dove assieme alla dirigenza rossoblu nelle persone di Donatelli e Zarbano, presenziano anche Anselmi accompagnato da Gallazzi e famiglia, come si evince anche dalla foto sottostante. Presente anche l’ex Antonini con consorte, Paola Preziosi con figlio, il CEO di Eviva Carlo Bagnasco, Hiljemark e fidanzata, Izzo e famiglia. Dopo Cesena, ancora Luca Bizzarri, presidente della Fondazione Palazzo Ducale, ad assistere alla sfida tra Genoa e Juventus. Fronte Juventus, tallonato da tre guardie del corpo, il direttore sportivo Beppe Marotta. “Il tempo passa inesorabile ma il tuo ricordo è indelebile” e “Ciao Simone, cuore rossoblu” gli stendardi che compaiono in Nord durante il primo tempo.

In Gradinata Nord nel frattempo troneggia un nuovo striscione al posto dell’ormai noto “You’ll Never Walk Alone”. Si legge infatti “Ultra’ Genoa CFC 1893”. Perdura invece “Ciccio vive” nei distinti, “Benvenuto Edo” in Nord. Al centro del campo un’altra novità: a coprire il cerchio a metà campo un telone con il simbolo del Genoa e la scritta “Il Club più Antico d’Italia”. Spettacolo di freestyle prima dell’inizio della partita. A partita iniziata si presenta anche il direttore sportivo del Milan Mirabelli.

PRIMO TEMPO 

Le squadre stanno per scendere in campo. La cornice di pubblico è quella delle migliori occasioni, oltre le 26mila presenze: il “Ferraris” torna finalmente a tingersi di rossoblu. Sono 9152 i paganti, che si sommano agli oltre 17144 abbonati. Genoa che attaccherà destra verso sinistra. Minuto di silenzio prima del fischio d’inizio in memoria delle vittime del terremoto di Ischia.

Pandev si incunea sulla destra dopo pochi secondi e propizia l’autorete di Pjanic: Genoa avanti dopo 20 secondi di partita. Al 3′ anche il Genoa rischia l’autorete: miracolo di Perin che spazza in angolo.

Primo VAR della partita al sesto minuto: un fallo in area di rigore ad arrestare l’azione di Galabinov. Lichtsteiner ammonito dopo la revisione del VAR. Del piazzato si incarica Galabinov: due a zero della formazione rossoblu. Siamo al 7′ di gioco: è già dejavu della scorsa stagione, ma la partita è ancora lunghissima. Per altro Lichtsteiner apostrofa Banti dicendogli “sei un fenomeno” dopo la concessione del penalty.

La Juventus prova a uscire con il secondo calcio d’angolo della partita: Perin la fa sua senza problemi. Sul ribaltamento di fronte Galabinov protegge un ottimo pallone su Rugani e serve Taarabt, che punta Lichtsteiner: destro basso che finisce tra le braccia di Buffon.

Al 12′ ammonito Gentiletti. Punizione per la Juventus: Pjanic cerca la soluzione personale, rimpallata dalla barriera. E dalla deviazione si attiva tutta l’azione che porterà, un minuto più tardi, alla rete di Dybala: proprio Pjanic si incunea in area e propone in mezzo. Arrivando da dietro il numero 10 bianconero batte Perin con un potente destro.

La formazione bianconera mette il Genoa nella propria metà campo cercando di trovare la rete del pari. Genoa che dopo una partenza sprint sta subendo il giro palla della Juventus. Al 16′ ammonito anche Biraschi che atterra Higuain lanciato in porta. Calcio da fermo dalla stessa posizione da cui Pjanic aveva battuto il precedente calcio di punizione. Si prende il cartellino giallo anche il centrocampista bosniaco per aver perso tempo nel posizionare il pallone. Situazione che si conclude in un nulla di fatto.

Il Genoa alleggerisce un po’ le offensive bianconere palleggiando a centrocampo. Pandev molto arretrato a dare una mano in fase di non possesso tenendo il fiato sul collo a Pjanic. Gli esterni della Juventus, specialmente Alex Sandro, molto imprecisi sin qui nel produrre traversoni pericolosi per la difesa del Genoa.

Una percussione di Chiellini palla al piede sino all’area di rigore crea problemi alla difesa rossoblu. Siamo al 27′: Higuain sfrutta la palla proposta da Dybala, si libera di Rossettini e calcia in diagonale. Pallone fuori alla destra di Perin.

Giunti alla mezzora i ritmi si abbassano, col Genoa che cerca di trovare spazio tra le linee della mediana bianconera e della difesa avversaria. Quando lo fa, come al 32′, Galabinov protegge il pallone, l’azione si allarga sulla destra e Lazovic la conclude con un cross pericoloso proprio all’indirizzo del centravanti bulgaro. Il suo colpo di testa finisce fuori di poco a Buffon battuto. Genoa pericolosissimo con le ripartenze.

Primo angolo del Genoa al 36′: ripartenza fulminante sull’asse Galabinov-Pandev. Chiellini provvidenziale in chiusura. Dal corner scaturisce una prolungata azione offensiva che si conclude prima con un tiro rimpallato al limite dell’area di Veloso, poi con un cross teso di Lazovic che finisce tra le braccia di Buffon. Partita eccezionale di Galabinov sin qui: ogni pallone alto viene difeso con gli artigli dalla punta bulgara, che dimostra anche di saper giocare il pallone spalle alla porta.

Al 41′ Perin si conferma il capitano che tutti vorrebbero con una doppia parata incredibile: prima chiude su Dybala, poi si rialza in un decimo di secondo e va a chiudere la porta anche a Mandzukic, che avrebbe potuto battere a rete a colpo sicuro. Genoa che si salva dal 2 a 2.

Allo scadere del primo tempo incursione di Cuadrado sulla destra, palla messa in mezzo ma salvata in corner da Lazovic. Concessi due minuti di recupero, mentre il VAR viene richiamato in scena. Tanti si dirige a bordo campo e concede rigore alla Juventus per un fallo di mano di Biraschi in area. Dybala sul dischetto del rigore segna spedendo nel sette: allo scadere arriva il pareggio della Juventus, con il VAR che ha contribuito a notare il braccio alto di Biraschi.

SECONDO TEMPO 

Partita la ripresa: nessun cambio per le due formazioni. Subito episodio dubbio al 47′ di gioco: Banti lascia proseguire il gioco quando Bertolacci viene atterrato dentro l’area di rigore, al vertice alto, da Pjanic. Tanti gli fa cenno di alzarsi. Poi Juventus in ripartenza pericolosa con Higuain. Al 50′ Taarabt abbandona il campo: al suo posto Palladino. 

E’ il Genoa che manovra in questa prima fase della seconda frazione, con la Juventus che attende nella propria area di rigore. Costanti cambi di fronte che animano la partita, anche se le due difese si sono assestate sui movimenti degli avversari.

Prima sostituzione anche per i bianconeri: esce Khedira, dentro Matuidi. Nella Nord fa la sua comparsa un altro striscione commemorativo: “Il tempo non cancella il ricordo: onore a Speloncia”.

Al 59′ terzo angolo per la Juventus conquistato da Matuidi. La retroguardia rossoblu spazza il pericolo e la Juventus riparte dalla difesa. Due minuti più tardi, al 61esimo, arriva la rete del 2-3 bianconero: Higuain premia l’inserimento di Cuadrado, che con un dribbling in area fa fuori Laxalt e batte Perin. Partita totalmente ribaltata.

Proprio Cuadrado viene ammonito al 63′ per un duro fallo su Laxalt: il loro duello prosegue nella metà campo della Juventus. Dal fallo scaturisce una importante punizione per il Grifone. Se ne incarica Veloso, ma la soluzione in mezzo trova pronta la difesa bianconera. I rossoblu provano a rifarsi sotto spinti dal “Ferraris”: Laxalt al 66′ si libera bene dalla marcatura e scarica di sinistro a incrociare: Buffon la battezza fuori, anche se la conclusione termina fuori di poco.

Movimenti sulla panchina rossoblu: Juric sembra pensare a Centurionm che infatti al 71esimo prende il posto di Galabinov. Nella Juventus si prepara intanto Barzagli. Pandev diventa falso centravanti, Centurion al lavoro sulla trequarti partendo dall’out di destra. Palladino a sinistra.  Al 73′ Lichtsteiner, nervoso e già ammonito, lascia spazio a Barzagli.

Al 75′ Bertolacci viene ostacolato in mezzo al campo ma senza fallo e Matuidi gli strappa il pallone: contropiede che si concluderà con un tiro di Dybala di poco a lato. Si prepara Lapadula, che al 77′ batte il cinque a Pandev, uscito tra gli applausi del “Ferraris”. Ammonito poco prima della sostituzione Laxalt per fallo su Cuadrado. Ultimo cambio per la Juventus all’80esimo: fuori Pjanic acciaccato, dentro Bentancur.

Pericoloso il Genoa al minuto 83′: Bertolacci serve Palladino che scarica in porta, Buffon devia non senza difficoltà. Gena in forcing per trovare il pareggio. Ci riprova anche Lapadula un minuto più tardi su cross di Palladino: pallone solo sfiorato, palla che finisce a lato. Concessi 4′ di recupero, durante i quali Dybala chiude la partita concedendo in porta un contropiede fulminante condotto sull’asse Mandzukic-Higuain-Dybala. 

Una partita che il Genoa non giocato affatto male, dovendo fare i conti prima con una Juventus colta di sorpresa dalle combinazioni di gioco del reparto offensivo rossoblu, poi riassestata nell’intervallo da Allegri, passato prima al 4-3-3 e poi, sul finire di gara, al 4-4-2. Esordi di Centurion e Lapadula, tripletta di Dybala. A breve i contributi dagli spogliatoi su #buoncalcioatutti.

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