Ai microfoni di Radio TV Serie A e della trasmissione “Social Corner” è intervenuta la giocatrice rossoblù Camilla Forcinella, da quest’estate passata a titolo definitivo dalla Juventus al club rossoblù. “Come sta andando la preparazione alla prossima Serie A Women? Abbiamo tanto da lavorare, siamo in una nuova categoria. L’obiettivo è rimanerci e ci sono tante cose da migliorare. Sta, però, andando molto bene”.
Camilla Forcinella ritorna anche sulla promozione col Genoa Women. “Ho avuto la possibilità di girare squadre importanti e abbiamo vinto campionati, Coppa Italia, arrivare quarta in Champions League, ma vincere da protagonista un campionato e salire di categoria ha tutto un altro sapore. Qui ho iniziato tre anni fa in prestito dalla Juventus Women, oggi hi ancora 24 anni e dopo due anni siamo salite di categoria e ho sposato il progetto Genoa, da quando c’è Marta Carissimi. Mi è venuto naturale legarmi a questa società: mi ha dato fiducia e penso di averla ripagata. Ho realizzato il mio sogno di giocare in Serie A e continuerà a fare di tutto per continuare a farlo. È il lavoro più bello del mondo. Ho avuto la fortuna di vestire fin da giovane anche la maglia della Nazionale, l’anno scorso è arrivata anche la chiamata di quella maggiore: un sogno. Non ero,a. dire il vero, troppo emozionata perché conoscevo diverse giocatrici e parte dello staff, ma vestire la maglia azzurra è sempre un onore”.
Il portiere rossoblù racconta, poi, di quando si è avvicinata al mondo del calcio passando dodicenne dalla pallavolo al rettangolo verde di gioco. “Da piccola ho fatto un sacco di sport. Ho tre fratelli maschi e mio fratello Alessio gioca attaccante nel Comano e ha un anno in più. Lui già giocava, ma all’età di dodici anni sono andata a giocare con mio fratello. Se mio fratello non mi avesse messo in porta, perché lui voleva fare l’attaccante quando si giocava nel campetto fuori casa, non so cosa sarebbe successo“.
Ma come vede, la rossoblù Forcinella, la dinamica di una crescita in una squadra maschile, sin da giovane, per una aspirante calciatrice? “Mi piaceva giocare con mio fratello, una figura che conoscevo, e anche i suoi amici erano amichevoli con me. Lui mi aiutava in queste cose, mi ha forgiata. Ho giocato coi maschi fino ai 14 anni. C’è un’altra visione di gioco, un’altra intensità: mi è piaciuto tanto iniziare coi maschi. Finché ho potuto, mi è piaciuto giocare con loro. Giocare coi maschi ti aiuta tanto, soprattutto all’inizio”.

