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Rassegna Stampa del 18 Dicembre: Genoa senz’anima, è notte fonda. E per Sheva si fa dura


GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA 

CORRIERE DELLO SPORT – La Lazio risponde per le rime agli attacchi di Lotito e alle punzecchiature di Sarri, lo fa battendo i rossoblu con due colpi delle ali (Pedro e Zaccagni) e uno stacco gladiatorio di Acerbi. Detto che “il Genoa non è la bilancia ideale per pesare il netto di questa partita”, la differenza l’hanno fatta i piani tattici dei due tecnici: l’allenatore del Grifone, senza Rovella, ha scelto una costruzione dal basso e un coraggioso possesso palla, rivelatosi sterile dato che i due attaccanti nel primo tempo non sono stati quasi mai serviti. La difesa non ha permesso di sfondare agli attacchi laziali fino al passaggio arretrato di Ghiglione, che lancia in porta gli avversari: un “erroraccio” che costa il 4,5 in pagella.

GAZZETTA DELLO SPORT – Tutto facile per la squadra della Capitale, che affonda un Genoa in caduta libera. La strada per la salvezza resta in salita e ora si fa davvero dura: solo un robusto intervento sul mercato potrà renderla meno aspra. Rispetto alle ultime uscite, la Lazio è meno contemplativa e fa girare più velocemente la palla, con ritmi un po’ più alti e più che sufficienti contro i rossoblu. “Fa un po’ tristezza vedere Sheva tornare così all’Olimpico” viene sottolineato sulla rosea, dove si legge di un 3-5-2 capace di reggere mezz’ora alimentando persino l’illusione di una serata diversa. Poi il castello crolla e l’impressione, nonostante le sostituzioni e il gol di un ragazzo interessante come Melegoni, è che manchi un piano alternativo. Per provare a tirarsi su, il Genoa ha un gran bisogno della freschezza di giocatori come lui (il migliore in campo tra gli ospiti), così come quella che porteranno i promessi acquisti di gennaio.

REPUBBLICA GENOVA – Notte fonda all’Olimpico. Il Genoa precipita ancora, resta all’inferno e stavolta Sheva si arrabbia: le sue prime 6 partite in Serie A sono state un vero e proprio incubo. Il primo tiro, che di fatto è stato un passaggio a Strakosha, arriva dopo quasi un’ora. “Altro che grandi progetti a medio e lungo termine come sbandierato dal presidente Zangrillo a nome di 777 Partners si legge. Giocatori definiti modesti, smarriti e fuori condizione: se questi sono gli ingredienti, è difficile per l’allenatore riuscire a fare qualcosa di meglio. Le uniche note liete in campo? Cambiaso e Melegoni. Martedì sera, come si legge sul quotidiano, difficilmente Gasperini avrà pietà di questo Grifone.

IL SECOLO XIX – Altro naufragio per il Grifo, che è sempre più brutto e contro una Lazio rilassata perde anche la sua anima. “Con Shevchenko al posto di Ballardini la situazione è peggiorata: il Genoa non lotta neppure” si legge in taglio alto. Sotto la precedente gestione, la squadra “lottava e a volte piazzava pure la rimonta. Non era una bella squadra ma almeno dava l’idea, a tratti, di essere in partita”. L’unico alibi? Il calendario difficile. Tutto è possibile, il lavoro di Spors è iniziato a gran ritmo e pure la classifica resta ancora accessibile, “ma così non si va da nessuna parte” viene sottolineato sul Decimonono. “La rivoluzione annunciata dalla nuova proprietà dovrà essere molto incisiva, perché così si va dritti in Serie B”. Sheva può schierare per la prima volta dall’inizio sia Pandev che Destro, un lusso vista la penuria di attaccanti che ha caratterizzato le prime settimane della sua gestione. Il bilancio al 90′ è impietoso, resta un Genoa mai così brutto e vittima dell’avversario. Nuovo infortunio per Vanheusden,sia Portanova che Melegoni (voto 7 in pagella) si candidano per una maglia da titolare contro l’Atalanta, partita nella quale servirà una scossa.

TUTTOSPORT È Pedrito lo “spaccagenoa” in una sfida senza discussione. Alla squadra di Sarri è bastato avere la pazienza di aspettare i momenti giusti, mentre gli avversari cercavano di controllare e logorare le linee avversarie con un attacco “astemio” come quello formato da Pandev e Destro. Ora Shevchenko, il cui unico merito è quello di aver tenuto la sua squadra in partita per un’ora e un quarto, rischia seriamente di scartare i regali di Natale senza nemmeno una vittoria in campionato. Il gol di Melegoni è bello ma inutile ai fini di un’improbabile rimonta. La classifica comincia a farsi preoccupante, specie in caso di vittoria del Cagliari, ma tutti sono concordi su un fatto: non era questa la gara da Genoa. E, probabilmente, quella non sarà neanche la prossima contro l’Atalanta. Ma se non ora quando? È la domanda che si pongono tanti tifosi.


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