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Rassegna Stampa del 24 Aprile, Perin via social: “Ho pensato al ritiro dopo quattro operazioni”

La rassegna stampa odierna si concentra ancora una volta sull’ipotesi di tornare a giocare in estate, sino alle porte di agosto, e terminare la Serie A. Non manca neppure l’ennesimo botta e risposta a distanza tra Malagò, presidente CONI, e Gravina, presidente FIGC. “Il calcio è diverso da tutti, anche col proprio protocollo medico” rilancia il primo. “Parla di noi per avere notorietà in modo gratuito” risponde il secondo. Le linee guida dettate dalla UEFA sono state immediatamente recepite dalla FIGC, che ha intenzione di deliberare lo spostamento della data finale della stagione sportiva al 2 agosto (anziché al 30 giugno).

Una volta terminati i campionati nazionali, che dovranno entro un mese da domani rimettersi in moto con la data cardine del 25 maggio, ci sarà spazio per le coppe europee in pieno agosto. La Gazzetta dello Sport elenca anche le date, che vanno dalle gare di ritorno degli ottavi di finale di Champions ed Europa League (7/8 agosto) alle due finalissime (28 agosto a Danzica finale di Europa League; 29 agosto a Istanbul finale di Champions League). Tre settimane di calcio europeo per cercare di condurre in porto la stagione. La Germania farà da traino: tamponi ad oltranza e nessun rischio di stop in caso di nuovi contagi. Dal 9 maggio il campionato tedesco cercherà di tornare in campo e portare a termine la stagione, con le televisioni che hanno già garantito che pagheranno l’ultima tranche di diritti televisivi. Anche la Spagna prova a ripartire con gli allenamenti dal prossimo 11 maggio.

Il Corriere dello Sport rilancia questa mattina gli studi dell’INAIL, che ieri ha proposto se considerare a basso, medio o alto rischio contagio le differenti professioni. Alla voce “atleti professionisti” il semaforo è rosso, il che indica che come lavoratore il calciatore è più a rischio di altre categorie, come ad esempio insegnanti od operatori ecologici.

Le insidie, quindi, non mancano e le linee guida UEFA aprono per la prima volta alle ipotesi di playout/playoff oppure sospensioni dei campionati, laddove i governi ponessero il veto alla conclusione dei tornei. Olanda, Belgio e Scozia, con minori interessi in Europa non avendo più squadre impegnate, sono pronte a fermarsi e ripartire direttamente dall’anno successivo.

Una decisione che imporrà anche anzitutto una revisione di natura contrattuale sugli accordi tra le squadre e i giocatori in prestito oppure in scadenza. In tal senso, il Corriere dello Sport spiega come l’annunciata delibera FIGC di prorogare i termini della stagione sportiva ha riaperto un canale di dialogo tra AIC e Lega Serie A per cercare di trovare un accordo di “categoria”. L’idea che FIFPro, Eca e UEFA starebbe valutando è di considerare la stagione 2019/2020 di 13 mesi, mentre la prossima stagione 2020/2021 da 11 mensilità. Se l’accordo arrivasse dall’alto, peraltro, la strada sarebbe spianata anche per Serie A e Assocalciatori. Resta l’ipotesi che un giocatore non accetti questo prolungamento del contratto: a quel punto, secondo quanto si legge, il giocatore potrebbe svincolarsi, ma non potrebbe comunque giocare sino all’inizio della stagione successiva. Ciò significa che, se rimarrà in Serie A, non potrà giocare sino a metà settembre 2020, quando si presume di ricominciare la nuova stagione sportiva.

Da segnalare, in chiusura, anche l’ennesimo pacchetto di dichiarazioni del presidente del Brescia, Massimo Cellino, che ieri è intervenuto a Radio Sportiva e questa mattina viene rilanciato in rassegna stampa. “Sembra che io non voglia giocare perché sono ultimo in classifica e non voglio retrocedere, ma il messaggio arrogante uscito dalla Lega non lo condivido. Ho votato sì per non mettermi di traverso, ma alcuni presidenti non sanno di cosa parlano. Il protocollo medico non è chiaro, la data del 4 maggio è una folia“.


GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA

GAZZETTA DELLO SPORT – Il quotidiano in rosa questa mattina propone una lunga intervista ad Antonio Sanabria, che parte dall’iniezione di benzina e consapevolezza datagli dalla nascita della primogenita Arianna. “Mi ha cambiato il modo di pensare e di affrontare la vita. Prima credevo che con la qualità avrei sempre giocato. Mi sbagliavo. Quello era il Tonny del passato: ora penso di essere maturato. Ho imparato che in quel modo non sarei arrivato da nessuna parte. Sono molto felice per la continuità e la fiducia che il mister mi sta dando“.

Ho attraversato momenti difficili – spiega Sanabria parlando dei momenti meno positivi della sua parentesi al Genoa, specialmente prima dell’approdo di mister Nicola – e per molti mesi senza andare a parecchie partite. Guardavo gli incontri del Genoa da casa e mi mancava stare con i miei compagni, ma erano decisioni prese dagli allenatori in quel momento, anche se non ero contento. Tuttavia, penso di poter fare una valutazione positiva di Genova, visto che mia figlia è nata qui ed ora mi sto godendo il calcio dopo l’arrivo del mister Nicola“.

Su un possibile proseguimento dell’avventura in maglia rossoblu, l’attaccante paraguaiano ribadisce quanto già detto in un’intervista di qualche settimana fa. “Ora penso solo a superare questo brutto momento che il mondo sta vivendo e poi, una volta che tutto sarà finito e torneremo alla normalità, vorrei concludere il campionato nel migliore dei modi e raggiungere il nostro obiettivo finale, che è la salvezza. Ci sono ancora molte partite da giocare, ma direi che siamo sulla buona strada. Soltanto dopo vedremo quel che dovrà accadere“.

SECOLO XIX – All’interno del Decimonono, che riprende il discorso delle linee guida adottate ieri dalla UEFA aprendo anche a playoff e playout, si legge dell’ultima conversazione social avuta da Perin con Luca Toni. Durante questo collegamenti, l’attuale portiere rossoblu (in prestito secco dalla Juventus) parla delle riflessioni fatte mentre vestiva bianconero e risponde a Toni, che lancia qualche frecciatina al presidente Preziosi (“facevo fatica a segnare, ma Preziosi diceva che era al mio fianco. Un giorno mi diede pubblicamente un “tre”. Quel votato mi fece capire che dovevo andarmene dal Genoa“). “Quando ero alla Juventus ho valutato il ritiro – gli risponde Perin – lo confesso, ci ho pensato. È successo dopo aver subito quattro operazioni, non ne potevo più. Ho ancora il fuoco dentro, però, e sono andato avanti. Nonostante fossi fermo da nove mesi il presidente Preziosi mi ha chiesto di venire a dare una mano. Ho accettato perché penso di essere apprezzato. Se siamo lì a lottare al quartultimo posto è perché lo spogliatoio ha carattere“.

TUTTOSPORT – Si chiude con Tuttosport, che oggi getta l’occhio sul Genoa nel parlare del mercato che verrà del Torino. Davide Biraschi subirà nel prossimo mercato, secondo Tuttosport, un ribasso de prezzo del suo cartellino del 30% e il Torino potrebbe farlo suo per 6 milioni di euro, essendo anche in scadenza a giugno 2022.


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