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Albissola, Lavezzini: “Valori in campo diversi. Entella squadra più forte” – VIDEO

Albissola, Lavezzini: "Valori in campo diversi. Entella squadra più forte"


Al termine della sfida del Comunale, in cui l’Albissola è caduta sotto i colpi della Virtus Entella di Boscaglia, Rino Lavezzini ha risposto in conferenza stampa alle domande dei giornalisti presenti. Di seguito le dichiarazioni dell’allenatore dell’Albissola.

Sulla partita:

“Ci sono anche dei valori importanti. Possiamo metterci il cuore, l’anima, tutto quello che vogliamo, però di fronte ad una squadra come questa per noi è un impresa. Poteva essere una serata fortunata, ma i valori in campo sono completamente diversi. Abbiamo trovato una squadra che non ci ha mai permesso niente, anche se abbiamo fatto qualcosa per far gol la partita non l’abbiamo mai presa in mano. Loro hanno la squadra in assoluto più forte del campionato, ma non solamente come undici: hanno una società, tutto quello che ci vuole per essere una squadra. Qualcosa da recriminare ce l’abbiamo. Purtroppo davanti siamo inconsistenti, non abbiamo un giocatore come Cais che tiene palla. Non possiamo cambiare i giocatori. Fino ad un certo punto possiamo anche giocarcela, poi davanti se non abbiamo una rete in area che possa almeno tenere il pallone diventa come un flipper: la palla torna indietro subito, il centrocampo è sempre sotto pressione, la difesa anche. Non è sicuramente questa la partita dove l’Albissola può pensare di salvarsi, ci sono delle gare che saranno alla nostra portata e che ci giocheremo. Credo che oggi i miei giocatori più che metterci tutto quello che avevano, di fronte una squadra che stasera stava benissimo, di possibilità ne avevamo poco. Poi quando siamo rimasti in dieci è finito completamente tutto.”

La scelta di tener fuori Silenzi è stata fatta per fermare il giocatore che teneva il gioco? Come mai Calcagno in panchina? 

“Stiamo parlando di un ragazzo giovane. Non so quanti gol possa aver fatto nella sua vita. Non fa mai un appoggio: davanti voglio un giocatore che mi appoggi la palla per fare andare dentro i centrocampisti, lui prende palla e va da solo. È entrato a mezzora dalla fine: con tutto l’impegno che ci può aver messo, di fronte ad una difesa di questo genere non penso che possa risolvere i nostri problemi. Per quanto riguarda Calcagno ho parlato con lui: in settimana ha avuto problemi in famiglia. Era scombussolato, non volevamo caricarlo di responsabilità anche perché poi è un 2000, ha giocato tutto il campionato,  poteva anche starci un po’ di recupero.”


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