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Berekum Chelsea, grande fisicità e voglia di emergere. Ecco i prossimi avversari del Genoa

Se cercherete Berekum Chelsea sulle cartine nella speranza di trovare una città, rimarrete delusi. Se cercherete solo Berekum, magari affacciata sul mare e sulla costa d’oro, accadrebbe altrettanto. Dovrete andare dentro il cuore del Ghana, dove Berekum è quasi una città di confine, da cui si intravede già la Costa d’Avorio. Tutto tranne che una metropoli, non è tuttavia una città priva di storia visto che può vantare la presenza della più antica moschea dell’intero Ghana. Simbolo di un paese stretto fra la sua posizione geografica e il suo passato coloniale, che rende il Ghana ancora vicinissimo all’impero britannico. In ambito calcistico, addirittura un paese emulatore.

Per densità di popolazione Berekum equivale, per una manciata di abitanti in più, a Viareggio, città che invece dà il nome all’omonimo trofeo. Coi suoi 63mila abitanti, Berekum è capitale della regione di Brong Ahafo e ha una sua squadra di calcio, il Berekum Chelsea, che attinge per colori e stemma alla società londinese. Società che da molto tempo investe in Africa, prelevando nuovi prospetti soprattutto dalla Nigeria. Non è casuale che i Blues radunino quasi due terzi della loro tifoseria nel continente africano, come si evince spulciando qua e là tra i commenti social che interessano il club gestito da Roman Abramovich. Da questa parentela calcistica con gli inglesi nasce anche il soprannome del Berekum Chelsea, i Blues.

COME SI PRESENTA IL BEREKUM CHELSEA

La formazione ghanese sarà l’avversaria che domani il Genoa si troverà di fronte nei quarti di finale di Viareggio Cup, competizione che rappresenta per i ragazzi allenati da Armah Stephen Randolph una vetrina importante per cercare di mettersi in mostra nel calcio europeo. Con qualche esempio da tenere ben in vista, come Nicholas Opoku, difensore centrale dell’Udinese che il grande salto l’ha già spiccato e che proprio da Berekum era partito, giusto qualche anno dopo un altro volto noto della nostra Serie A, Emmanuel Badu.

Arrivata agli ottavi di finale uscendo come seconda nel Girone 7, la squadra ghanese ha eliminato dalle fasi finali Spezia e Carrarese, perdendo sinora solamente contro il Milan. Agli ottavi di finale ha invece scontrato i brasiliani dell’Atletico Paranaense, cavandosela ai rigori. Che poi “cavandosela” è pure un termine riduttivo per una squadra il cui primo rigore l’ha calciato il portiere, Asamoah Abew Manuel, le cronache raccontano pure con un tocco sotto a beffare il portiere avversario.

Blues, tutti nati nel nuovo millennio e con ben cinque classe 2001 e un solo ’99 (Ushau, ndr), hanno sinora giocato secondo un 4-3-3 che, pur latitando un po’ nell’ordine e nella disciplina tattica, ha messo in prima linea la spiccata fisicità dei singoli. Una circostanza che fa del Berekum una squadra difficile da affrontare, considerata anche la tenuta fisica resistente dei giovani ghanesi pur col passare dei minuti. Squadra fastidiosa e da non sottovalutare, troverà un Genoa ancora imbattuto in questa Viareggio Cup e sicuro dei propri mezzi, malgrado le pesanti assenze dovute alle chiamate in nazionale.

Sempre che serva, è giusto ricordare come il Genoa abbia raggiunto nuovamente i quarti come la passata edizione della Viareggio, ma che un eventuale accesso alle semifinali mancherebbe addirittura da dodici anni. Dalla Viareggio Cup 2007 coronata col successo finale. Una Viareggio che all’epoca ti permetteva di adoperare al meglio la rosa a disposizione, senza le nazionali a mettere pressione. Risulta davvero di scarsa comprensione il perché, da anni a questa parte, la kermesse viareggina debba sovrapporsi fastidiosamente agli impegni delle Nazionali.

Solamente il Genoa ha perduto per strada, alcuni anche in corso d’opera, sette giocatori (Russo, Candela, Rovella, Raggio, Micovschi, Zvekanov, Dumbravanu). Alcune formazioni, invece, erano ben consapevoli di perderne ancora di più, come accaduto alla Juventus, e hanno deciso preventivamente di non partecipare. Ne è venuto fuori un torneo che, ripiegando sulle formazioni europee ed extra europee, ha portato ben tre straniere fra le migliori otto, come non accadeva dal 2001 quando Ituàno (Brasile), Vitòria (Brasile) e Quilmes (Argentina) giunsero ai quarti di finale.


LA FORMAZIONE SCHIERATA AGLI OTTAVI DAL BEREKUM CHELSEA

Asamoah A.; Adjei, Abdul, Twene, Kwarema; Mohammed, Attuquaye, Abaido; Ashitey, Pimpong; Ushau.


LA ROSA DEL BEREKUM CHELSEA


Viareggio Femminile, esordio da applausi per le grifoncine. L’Inter vince solo di misura (1-0)

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