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Ponti…sull’avversario: Genoa-Cagliari e le ultime di formazione

Reduce dal pareggio interno contro la Spal, il Genoa recupera la 27° giornata contro il Cagliari. La squadra sarda come il Genoa ha già cambiato tecnico, passando da Rastelli a Diego Lopez, ma il cambio non ha dato per ora gli effetti sperati. Diego Lopez, ex bandiera della squadra isolana, è un allenatore preparato ma inesperto e forse ancora non pronto a gestire certe situazioni: a volte essere stati buoni giocatori non vuol dire essere bravi allenatori.

Come si propone il Cagliari?

Scende in campo con un  3-4-1-2 fatto di tanti giocatori con caratteristiche offensive. Il portiere è Cragno, giovane ma con ottime qualità, sopratutto tra i pali e nelle uscite basse, su quelle alte non ha la stessa dimestichezza e anche coi piedi ha qualche difficoltà. Il Cagliari, se non è pressato, gioca dalle retrovie altrimenti non disdegna il lancio lungo per cercare Pavoletti, il quale si appoggia sugli esterni o sul trequartista: di solito sarebbe Joao Pedro, che adesso è però squalificato a causa delle accuse di doping. Le incursioni di Faragò possono essere parecchio indigeste per la retroguardia genoana, all’andata da un suo cross nacque un gol del Cagliari. Mancando Cigarini verrà meno l’uomo d ordine e potrebbe risentirne tutta la manovra.

L’analisi reparto per reparto.

I tre  centrali sono Romagna, Castan, Ceppitelli, difensori con caratteristiche similari. Romagna è portato a disimpegnarsi con il pallone tra i piedi: cresciuto nelle giovanili della Juventus, pur avendo buone qualità fa spesso errori dovuti all inesperienza. Castan, giocatore di livello, ex Roma, ha dovuto affrontare grossi problemi fisici e ha scelto Cagliari per potersi rimettere in gioco: bravo di testa e fisicamente forte, non è rapido. Infine Ceppitelli: anche a lui piace disimpegnarsi con il pallone tra i piedi e anche lui va in difficoltà con avversari rapidi e sguscianti, e soffre molto quando viene puntato nell’uno contro uno, ma èbuono nel gioco aereo.

Il centrocampo

Faragò, Barella, Padoin e Lykogiannis, formano una linea di mezzo basata sulla corsa, Faragò e Lykogiannis sono i due esterni: il primo, sulla fascia destra, è in possesso di un buon piede con cui effettua pericolosi traversoni, e possiede un buon spunto in velocità, il greco sulla fascia opposta non è un mostro in fase difensiva, ma è veloce e resistente, ed è  arrivato a Cagliari nel mercato di gennaio. Anche lui ha un piede educato. Ionita e Padoin sono i centrali della mediana, col secondo che può fare valere grande esperienza, discreta tecnica e buona corsa.

L’attacco

Barella, da qualche giornata promosso nel ruolo di vice Joao Pedro, è un giovane del vivaio e di grandi speranze. Ha nella corsa e nella pressione le sue qualità principali, ed buono anche tecnicamente. Molte volte è troppo irruento e va fuori tempo provocando falli inutili e accumulando cartellini dannosi per sé e per la squadra. Se vorrà giocare a grandi livelli, dovrà  eliminare al più  presto questo difetto. Le due punte saranno Pavoletti e Sua, come annunciato da Lopez in conferenza. Pavoletti, ex nostro goleador, è la punta centrale, forte in acrobazia e nel gioco aereo, e ha imparato a giocare anche fuori dai 16 metri, anche se quello rimane il suo habitat naturale. Penso che dalla tifoseria rossoblu non avrà un trattamento di favore. Sau è la seconda punta: dotato di dribbling secco e buona visione di gioco, è veloce negli spostamenti e dotato di un buon calcio.

Come si comportano sulle palle inattive?

Sui calci d angolo e sulle punizioni a sfavore applicano una zona mista, Pavoletti retrocede a dar man forte. In fase offensiva a calciare i corner va ormai il solo Barella, mentre vengono a saltare due dei tre difensori centrali, con Pavoletti che va con impeto sul primo palo o rimane a centro area a sgomitare. Anche Faragò ha una fisicità importante.

Concludendo?

La compagine sarda è ferita, e in particolare l’ultima sconfitta ha lasciato il segno e gettato nello sconforto la tifoseria: anche sul nuovo tecnico Lopez cominciano a sorgere dubbi. Servirà una prestazione tipo quella con l’Inter per spuntarla, ci vorrà una gara ricca di umiltà, sacrificio e concentrazione. Ballardini sicuramente avrà valutato il tutto post Spal e avrà rimarcato alla squadra gli errori delle ultime gare: il Genoa per avere la meglio sull’avversario deve sempre spingere a tavoletta.

LE ULTIME DI FORMAZIONE

Le ultime valutazioni il tecnico rossoblu le farà questa mattina nel corso della rifinitura, avendo a disposizione qualche ora in più per poter cercare di risolvere gli ultimi dubbi di formazione, anche alla luce delle condizioni di calciatori come Lazovic e Pandev, definiti dal tecnico rossoblu come da valutare per via di alcune botte ricevute e ancora da smaltire del tutto. Per questo potrebbe vedersi Rigoni al posto del macedone dietro a Lapadula. Ad ogni modo, rifacendoci comunque allo speaker del “Ferraris”, proponiamo le seguenti rotabili formazioni:

GENOA (3-5-2): Perin; Biraschi, Spolli, Zukanovic; Rosi, Bessa (Lazovic), Cofie, Hiljemark, Laxalt; Rigoni (Pandev), Lapadula. Allenatore: Davide Ballardini.

CAGLIARI (3-5-2): Cragno; Pisacane, Ceppitelli, Castàn; Faragò, Ionita, Barella, Padoin, Lykogiannis; Sau, Pavoletti. Allenatore: Diego Lopez.

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