Site icon Buon Calcio a Tutti

Nulla da festeggiare

Dopo la figuraccia di non andare ai Mondiali di Russia, fiato alle trombe per il passaggio di Roma e Juventus agli ottavi di Champions. Il Napoli fuori conta poco, probabilmente si uniranno anche altre in Europa League questa stasera.

Titolare “riscatto” o qualche altro titolone sul calcio italiano è veramente esagerato per le qualificazioni di Roma e Juventus agli ottavi di Champions. Il  tricolore che andrà avanti nella coppa con le orecchie non si può sbandierare con orgoglio, considerato che sono solamente 6 i calciatori italiani utilizzati su 42 dall’inizio ad aver giocato l’ultima partita dei gironi di Champions. Solamente due giovani  utilizzati in corso di gara: Bernadeschi al 90’ con gol e Pellegrini al 35’ del secondo tempo.

Il fallimento mondiale di Ventura dipende anche da questo.

Italia e Vivai

L’altro giorno ero in banca e ho sentito una signora che chiedeva un prestito per iscrivere il figlio ad una scuola calcio dilettantistica. In Italia si continuano fare parole e non si fa nulla per il reclutamento di giovani calciatori fuori dalle squadre professionistiche. Le famiglie devono pagare per far giocare i bambini e se ne escono bravi vengono portati via dai club di A, B e C, con l’assenso dei genitori,  senza dare un contributo concreto alla squadra che li ha cresciuti, permettendogli in futuro di non far pagare mamme e papà.

Una volta ricordo che era tutto garantito e gratis: magliette, borse, tute, escluse le scarpe per “megalomania”. Al massimo la mamma lavava a casa la singola divisa o la muta intera, a turno, di maglie e calzoncini e calzettoni. Sia chiarom non è colpa delle società di calcio dilettantistiche che senza il contributo dei genitori faticherebbero a sopravvivere, sono spariti gli sponsor medi ma anche i contributi pubblici. FIGC dove sei? E dopo pretendi di crescere campioncini!

L’unica strada per crescere i piccoli calciatori, la FIGC ha scimmiottato mutuando dal Brasile facendoli giocare 5 contro 5, 7 contro 7 pulcini ed esordienti. Per lo meno possono giocare tutti, toccare più palloni e divertirsi invece che in un campo a undici e i genitori arrabbiarsi meno se non vengono tenuti in panchina. Il problema della panchina scatta con più rabbia per un genitore, dopo aver aperto il portafoglio, quando squadre di Eccellenza o Serie D selezionano i giovani e dopo gli fanno scaldare la  panchina.

Per uscire da questa crisi del calcio giovanile la FIGC dovrebbe copiare quello che succede in Germania, Francia ed Inghilterra. Non si devono trovare scus perché il settore giovanile e scolastico ha visto crescere quasi del 12% il numero dei suoi tesserati. Il  prezzo del tesserino di tesseramento e assicurazione (nella speranza che non succeda mai nulla al giovane calciatore, altrimenti bisogna farsi rimborsare) che diventa un iter più tortuoso di quello delle tasse, dovrebbe essere un’entrata cospicua per cambiare.

In Germania hanno svariati centri federali di reclutamento sparsi su tutto il territorio, in Francia centri per giovani che giocano nelle Under, trasformando le squadre in team di club. In Inghilterra per migliorare la nazionale hanno creato l’”Élite Player performance Plan” con polemiche delle squadre più piccole di Premier League. Tutto messo a tacere, perché arrivano dei risultati crescendo una generazione che ha vinto l’ultimo Mondiale Under-20 sconfiggendo anche l’Italia in semifinale e portando anche agli ottavi di Champions futuri 5 squadre su 5.

Ritornando alle trombe, anzi ai “tromboni” sfiatati che parlano di riscatto italiano per le qualificazioni europee, è   meglio ripetere che i club italiani di Serie A non solo di prima fascia utilizzano complessivamente più del 65% di calciatori stranieri in campionato e le formazioni impegnate nelle due Coppe Europee hanno utilizzato meno di 30 calciatori nelle due competizioni.

Cara FIGC, il pesce puzza dalla testa e se non si troverà la soluzione a questo problema i nostri talenti faranno fatica a migliorare, perché giocano poco a livello non solo  internazionale. Anche in  campionato, e non solo con i club di vertice. Le lacrime di coccodrillo futuribili non servono più al calcio italiano.

Ca-Vecchio

Exit mobile version