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Serie A, sopra e sotto

La partita delle partite venerdì sera tra Napoli e Juventus è stata messa nel dimenticatoio dopo due giorni dal gol di Brignoli, portiere del Benevento. Un gol col quale la squadra campana al 95esimo ha messo in classifica il primo punto della stagione e lo ha fatto infrangendo i sogni di “Ringhio” Gattuso, al suo esordio sulla  panchina del Milan dopo una  settimana passata alla luce dei ricordi del passato. Per Ringhio è stata come una “coltellata” ma dovrà lavorare molto per levare i tanti difetti del Diavolo, e non potrà farlo solo con la grinta. Il Benevento deve far sognare per adesso i suoi tifosi solo per il gol del portiere e non far fare loro voli che non possono essere pindarici, come da parte del suo allenatore.

Tornando a Napoli-Juventus, è la sfida che ha riaperto il campionato in testa rendendolo  più incerto e spettacolare. Una vittoria del Ciuccio con la Juventus a 7 punti avrebbe emesso quasi una sentenza per la Signora, anche se ha sette vite come i gatti.

Higuain: è suo il gol decisivo. Non doveva giocare per l’intervento alla mano sinistra fino al mattino di venerdì. Una escalation che ha rovinato il Presepe di San Gregorio Armeno dove El Pipita non sarà più rappresentato come l’infame ma “alla Bronson” come il giustiziere della notte. Un incubo la Juventus per il Napoli: Sarri e i napoletani, se si considera che il Ciuccio ha perso 3 volte nelle ultime 45 gare di serie A, due di queste sconfitte le hanno incassate proprio contro la Juventus.

Sarri ha perso con Allegri perché il suo vestito tattico su misura non è duttile.  Il 4-3-3 sarriano, nel campionato italiano, va bene contro tutti se tutto funziona come un orologio.   In ritardo con i tre davanti diventa un tic-tac lento che favorisce gli avversari. Allegri è più plasmabile tatticamente e con il 4-2-3-1, con un mediano in più per non soffrire il palleggio napoletano nel cuore del gioco e due trequartisti di qualità come Dybala e Douglas Costa, ha fatto saltare il Vesuvio.

Un Venerdì sera che poteva cambiare una stagione, sia per il Napoli sia per la Juventus. Un venerdì sera che invece ha riaperto un campionato nel quale, senza impegni con tutte le nazionali, si potrebbe giocare fino alla fine. La Roma orfana di Totti c’è, si sbarazza della

Spal. Soprattutto si conferma l’Inter di Spalletti alla domenica contro il tosto Chievo: tosto contro tutti eccetto che con quelle che guidano la classifica. Cinque reti ai clivensi sono un biglietto da visita preciso per Icardi, sempre in gol, e per i suoi compagni.

L’Inter non è più un bluff. È in testa alla classifica e questa volta per una settimana e aspetta con fiducia Juventus-Inter del prossimo turno. La Roma battaglierà, soprattutto se supererà lo scoglio in casa del Chievo che generalmente dopo le batoste si sveglia. Così anche la Lazio con una partita da recuperare, che se continuerà così potrà provare ad entrare nel giro della Champions del prossimo anno.

Torino-Atalanta unica gara del sabato: appaiate a 19 punti, le due formazioni hanno confermato la pareggite del Toro e le due velocità tenute dall’Atalanta durante una gara. La lettura della gara da parte di Gasperini, con l’innesto di Ilicic al posto di Kurtic, è stata letale per Mihajlovic che non ha approfittato del primo tempo alla camomilla della Dea.

La Fiorentina cambia colore e diventa rosa contro un Sassuolo sempre scuro, pur col debutto in panchina di Iachini che cambia modulo e incassa lo stesso 3 gol. Rimane Bologna-Cagliari, un pareggio per uno a uno per muovere la classifica con il ritorno al gol di Destro e la polemica verso i propri tifosi. Diventato di moda, quando qualche calciatore la butta dentro a digiuno da lungo tempo, essere colti da “otite pallonara”.

Sampdoria-Lazio nel freddo del Ferraris in notturna ha gelato i tifosi blucerchiati in zona Cesarini con il raddoppio di Caicedo. Partita divertente giocata senza tatticismi, con tante occasioni su un campo di patate.

I due gol laziali per Giampaolo, lucido e preciso come sempre, sono stati documentati con una frase: “quando non si ha la profondità non bisogna scappare”.  Due disattenzioni dei doriani sui gol subiti. Riguardando la gara il tecnico blucerchiato si renderà conto che i

cambi di Simone Inzaghi hanno fatto centro passando al 3-5-2 mentre i suoi, per mantenere sempre lo stesso 4-3-1-2,  lo hanno portato ad essere imbarcato dalla qualità di Milinkovic che in occasione del secondo gol ha fatto tutto con il pallone tra i piedi per molti metri sulla trequarti senza essere contrastato. Questa non è fortuna per i biancocelesti. La Lazio vince la nona partita in trasferta e la Samp perde l’imbattibilità al Ferraris.

Le partite del lunedì del calcio italiano che scimmiotta quello inglese solo nelle gare spezzatino si svolgevano tutto in fondo alla classifica. Alle 19 spazzato il Crotone di Nicola dall’Udinese di Oddo, alla prima vittoria in Serie A  dopo la parentesi con il Pescara dello  scorso campionato. I pitagorici nelle due ultime  gare casalinghe con Genoa e Udinese pensavano di risolvere la pratica salvezza con due dirette concorrenti invece dovranno andare incontro ad un altro campionato da rovescio della medaglia, giocandosi la salvezza. Nicola non ha gradito l’atteggiamento della squadra pronta a crogiolarsi e godersi le due vittorie con Fiorentina e Bologna e minaccia le dimissioni, che vengono ormai date per certe in attesa però di comunicazioni ufficiali.

Oddo è partito bene con l’Udinese e ha provato a fare male al Napoli la gara precedente, ha giocato a tennis in Coppa Italia e poi ha vinto a Crotone la prima gara  in A: vede la classifica a 15 punti, può sorridere e domenica al Friuli accoglierà il Benevento.

Capitolo Genoa. Alle 21, come noto, è poi andata in scena Hellas Verona- Genoa. Vince il Vecchio Balordo con coraggio, per effetto di una grandissima paura dopo i risultati non pervenuti nelle precedenti 12 giornate di campionato pur lavorando sodo.  Il coraggio  una delle qualità più cospicue dell’uomo calciatore  che si sente al sicuro dopo l’arrivo di Ballardini.

Il Genoa al Bentegodi ha vinto soffrendo e giocando non di qualità ma di autorità. Sì, è un Genoa non solo da salvezza. Regolare il gol di Pandev, certificato anche dal VAR che non può essere utilizzato come un elastico delle mutande.

Ci sono modi e modi per vincere. Il Genoa e Ballardini adesso fanno rendere: forza fisica, mentale, capacità tecniche -tattiche, freddezza.

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