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Genoa, errori dei singoli e di reparto costano caro alla classifica

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Lo diceva Seneca, lo ribadiamo noi. Perché per raccontare 36 giornate del campionato rossoblu servono anche delle massime, delle spiegazioni che vadano al di là del campo. Spiegazioni quasi filosofiche.

Oggi abbiamo deciso di andare a vedere quanto pesino sulla classifica del Genoa gli errori fatti o subiti in alcune partite, e lo facciamo partendo da un presupposto: ciascuno dei 60 gol subiti dai rossoblu – e questo accade per ciascuna squadra di calcio – è frutto o dell’errore di un singolo, che esso sia un calciatore o uno dei direttori di gara, o dell’errore di un reparto. Infine, è bene ricordarlo, un gol concesso può essere anche diretta conseguenza di un gesto tecnico degli avversari, sia esso un tiro dalla distanza imparabile (si veda De Paul a Udine, ndr) o una punizione battuta col contagiri (si veda Pjanic sul 3-1 contro il Genoa, ndr).

La premessa era doverosa dal momento che di seguito, in ordine di giornate di campionato, andremo a vedere tutti gli errori che hanno appesantito e complicato la stagione rossoblu, cercando di andare a circoscrivere quelli che hanno ipoteticamente sottratto punti al Vecchio Balordo. I punti che, a nostro modo di vedere, mancano al Genoa, sono segnalati in fondo a ciascuna voce dell’elenco (tra parentesi); riportiamo anche quei punti che il Genoa ha guadagnato quando poteva perderli per errori degli avversari o per meriti dei calciatori rossoblu.

Chiudendo dunque il cerchio, che evidentemente si accresce per dimensioni dopo la disfatta col Palermo, vero giro di boa della stagione rossoblu, facendo un rapido calcolo dei più e dei meno presenti nell’elenco, il Genoa potrebbe in questo momento avere una classifica ben diversa con 9/10 punti in più. Avrebbero significato una tranquilla salvezza, magari conquistata già tre o quattro settimane or sono?. Probabilmente sì, magari invece no. A voler comunque vedere questi segni matematici come i più classici dei “se” e dei “ma”, la storia non è possibile riscriverla: spetterà ai rossoblu scriverne una pagina decisiva domenica pomeriggio, nel tripudio del “Ferraris”, dove quest’anno in molti hanno avuto la sensazione di aver vissuto cinque o sei stagioni differenti in una sola. Attenzione massima: le banderillas allontanino le amnesie!

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