Genoa-Napoli ha segnato due passaggi importanti oggi, giornata di vigilia, nelle conferenze stampa di Ancelotti e Juric. Domani ci sarà la tappa decisiva, quella dello stadio Ferraris, che promette di avvicinarsi alle 25mila presenze. Per farci raccontare meglio da chi la segue da vicino la prossima avversaria del Grifone abbiamo contattato telefonicamente Antonio Giordano, firma del Corriere dello Sport.

Pregi e difetti di questo Napoli di Ancelotti?

“Faccio fatica a trovare difetti in questo momento perché questa squadra viene da un periodo positivo di sette partite, in cui ha invertito la sua tendenza iniziale che era quella di una squadra un po’ ibrida. Una mescolanza tra il passato di Sarri e il presente di Ancelotti, che aveva bisogno di entrare nella testa dei giocatori per riuscire a far fare loro ciò che voleva. Era diventato inevitabilmente complicato ripetersi e fondere quel calcio con quello attuale. Detto ciò, i pregi sono tanti. Questa squadra ha molta testa e gioca tanto di cervello oltre che di equilibri tattici. E ha improvvisamente scoperto di avere una grande personalità. Non sembrava fosse così dopo il 3-0 con la Sampdoria e neppure dopo il 3-1 con la Juventus. Ma Ancelotti l’ha cambiata dandole varie identità e trovando gli equilibri e quello spessore caratteriale che adesso sembra caratterizzarla. Difetti, poi, li hanno tutti. Nel mondo, del resto, è impossibile trovare una squadra perfetta: probabilmente non lo è neppure il Manchester City, che rappresenta il momento più alto dal punto di vista spettacolare del calcio. Forse prende ancora qualche gol di troppo, anche se in Champions League non sembra essere così”.

Quanto cambierà domani questo Napoli? Più o meno di quanto ci si attendeva dopo le parole di Ancelotti in conferenza?

“Dalle indicazioni della rifinitura sembrava che Ancelotti cambiasse più di quanto poi abbia detto. Il sospetto era che si andasse verso una rivoluzione. Ma le parole del tecnico azzurro ci hanno indotto a riflettere e la linea guida di pensiero, più o meno radicata, ci dice che i cambiamenti dovrebbero essere contenuti intorno ai 3/4 giocatori. Davanti credo che il ballottaggio per la gara di domani possa essere Milik-Mertens. Con Ancelotti rimane molto difficile azzeccare la formazione”.

Manovra perfetta, cerniera davanti alla difesa coi due mediani e capacità di allargare le difese avversarie, specialmente quelle a tre, coi propri attaccanti ed esterni. Questo Napoli ha tante armi.

“Vero però che le difese a tre poi diventano a cinque di solito, perciò in questo senso il problema potrebbe averlo più il Napoli nell’infilarsi là dentro, pur potendo avere poi in fase passiva la superiorità numerica a centrocampo. Dipenderà dai movimenti in uscita degli esterni e dalla capacità di quelli offensivi di rinculare. Oltre che dalla capacità dei due mediani di essere più o meno alti. Si tratta di una questione di distanze, di capacità di fare pressione e di psicologia. Non so quanta paura abbia il Genoa in questo momento dopo gli schiaffoni rimediati a San Siro, con una posizione in classifica e una situazione ambientale che vanno complicandosi. Esistono distanze tecniche che tante volte, in passato, non si sono però viste. Il Napoli ha tanta qualità e forse non era stata percepita a pieno. Viene espressa ormai da cinque anni da una squadra che ha uno zoccolo duro impressionate. Qui Ancelotti ha dato al Napoli una riverniciata impressionante internazionalizzandolo ulteriormente, perché il modo in cui il Napoli va a prendersi le partite è impressionante. Negli spazi e nei movimenti. La difesa a tre non credo potrà essere un limite: la differenza può farla la consistenza dell’una o dell’altra squadra. Dal punto di vista mentale il Napoli arriva al Ferraris sapendo di doversela sudare: nel calcio non ci sono partite già segnate prima di incominciare”.

DI SEGUITO L’AUDIO CON LA NOSTRA INTERVISTA AD ANTONIO GIORDANO 



Ancelotti: “Mertens ha recuperato, spero che domani sia la notte del Napoli”